Trovati tutti i fondi necessari per realizzare il progetto Sportacademy – I lavori inizieranno in giugno – Il primo intervento sarà dell’esercito, che smonterà la biblioteca dell’Accademia e la riassemblerà nel quartiere mendrisiense

È iniziato come un sogno. Poi, grazie al sostegno di un grande numero di partner, ha dimostrato di avere fondamenta molto solide – parole del capodicastero Sport e tempo libero di Mendrisio Paolo Danielli –. Però a un certo punto ha vacillato, tanto da far temere circa un mese fa, che l’impegno profuso sull’arco di diversi anni venisse vanificato. Ma i soldi che mancavano per poter partire sono stati trovati in extremis e «ora il progetto può essere preso come esempio», ha sottolineato il sindaco del capoluogo Samuele Cavadini durante la conferenza stampa organizzata oggi.

Il progetto che vedrà la luce dopo momenti di incertezza è quello denominato Sportacademy, per la realizzazione di una palestra polisportiva a Genestrerio. Nelle scorse ore i suoi numerosi promotori hanno infatti annunciato con orgoglio e gioia di essere pronti a passare dalla teoria alla pratica: i 3 milioni necessari per poter realizzare il disegno sono stati trovati.

L’intervento di BancaStato

Era la fine di marzo quanto la fondazione Sportacademy aveva lanciato un appello che suonava come un grido d’allarme: bisognava trovare mezzo milione e bisognava trovarlo in fretta. Il «trasloco» della biblioteca dell’Accademia da Mendrisio a Genestrerio – lo spostamento è parte imprescindibile e caratterizzante del progetto – sarebbe stato assicurato dall’esercito svizzero in giugno, solo se i soldi fossero stati trovati prima di tale data.

E i soldi sono ora ci sono. Grazie all’intervento di BancaStato, che ha garantito un credito di 500.000 franchi. «Ma la ricerca di partner e sponsor continua, perché l’idea iniziale era di partire con un credito tra i 200 e i 300 mila franchi – ha spiegato Diego Solcà, presidente della fondazione Sportacademy –. Noi siamo convinti che la strada sia quella giusta e andiamo avanti determinati».

Regionalità e mentalità

Quello che vedrà la luce a Genestrerio è un progetto che ruota attorno al concetto di regionalità. Ha infatti visto la luce su iniziativa delle società di ginnastica del Mendrisiotto (di Chiasso, Morbio Inferiore, Balerna, Mendrisio e Stabio) a cui nel tempo si sono aggiunte la società Dojo Arti Marziali del Mendrisiotto, Gym Ticino Acro e le sezioni SAT di Chiasso e Mendrisio. E si è concretizzato con il sostegno di partner pubblici e privati di tutta la regione (compresi i Comuni, quasi tutti, e l’Ente regionale per lo sviluppo del Mendrisiotto e Basso Ceresio ERSMB). Ma anche grazie all’aiuto dell’esercito svizzero.

Sarà proprio l’esercito a portare a termine la prima tappa fondamentale del cantiere: lo smontaggio della biblioteca dell’Accademia a Mendrisio e il suo riposizionamento a Genestrerio, sul terreno concesso dal Comune di Mendrisio a fianco della sala polivalente. «L’esercito garantisce ogni anno 30.000 giorni di lavoro per scopi civili. Ci vengono sottoposti centinaia di progetti ma questo ci ha convinti subito – ha detto l’aiutante Stato maggiore Thomas Egli –: in giugno i militi del Battaglione salvataggio III saranno già qui per l’operazione Odescalchi 22, questo lavoro ci permetterà di acquisire competenze importanti e, non da ultimo, apprezziamo il lato sociale e sportivo dell’intera operazione».

Il progetto è esemplare anche per un altro aspetto: «Lo sport è una scuola di vita e le nostre strutture devono essere all’altezza di tale compito – ha evidenziato Davide Lurati, municipale di Chiasso e presidente dell’Ente regionale per lo sport del Mendrisiotto e Basso Ceresio –. Occorre quindi un cambio di mentalità, bisogna pensare come regione e smettere di concentrasi sui propri orticelli».

La palestra polivalente di Genestrerio sarà pronta di 10 mesi, quindi per la primavera del 2023. Ospiterà una sala per la ginnastica artistica, una parete di arrampicata e una palestra per la pratica delle arti marziali, ma potrà essere sfruttata anche per altre attività. Perché il desiderio è che sia aperta al pubblico e diventi un punto di riferimento per la comunità.

L’acquisto delle attrezzature ginniche è stato possibile grazie a un contributo dell’ERSMB. La sua presidentessa Roberta Pantani ha evidenziato ed elogiato la qualità dell’operazione: «Questa struttura sarà un elemento che contraddistinguerà Genestrerio».

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