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Il progetto per le palestre di allenamento della SportAcademy nasce dall’iniziativa dei genitori e degli allenatori dei giovani attivi nella pratica della ginnastica artistica del Mendrisiotto (GEM Gym Èlite Mendrisiotto); ad essi si sono successivamente aggregati SAT Chiasso (Società Alpinistica Ticinese) e Dojo (Arti Marziali Mendrisiotto). Uniti dalla necessità di disporre di spazi adeguati, i diversi soggetti hanno quindi costituito la fondazione SportAcademy.

La scarsità delle risorse finanziarie ha costretto promotori e progettisti a un approccio il più possibile funzionale all’abbattimento dei costi di costruzione e alla riduzione di quelli di gestione e manutenzione.

Durante gli studi di fattibilità l’ex biblioteca dell’Accademia di architettura di Mendrisio, in procinto di essere demolita, è stata individuata come struttura riutilizzabile nell’ambito del nuovo intervento. Questa opportunità ha dato un forte impulso al progetto grazie all’alto grado di riconoscibilità dell’edificio in questione, progettato nel 1996 da Mario Botta e Aurelio Galfetti come aula polivalente dell’Accademia e impiegato poi come biblioteca. A ciò va aggiunta la forte carica simbolica legata all’idea del riuso di un edificio in legno, nato esso stesso come struttura provvisoria, che tuttavia nella sua originale collocazione ha avuto una vita di più di vent’anni. Parallelamente, la città di Mendrisio ha concesso in usufrutto un terreno adiacente alla sala polivalente del quartiere di Genestrerio.

In funzione di queste condizioni iniziali sono scaturite le successive scelte progettuali, a partire dall’impianto fino alla scelta dei materiali e al loro impiego.

L’edificio cosiddetto PAL 1 (ex aula polivalente AAM) viene ricollocato in modo analogo alla sua disposizione originale, che, all’epoca del progetto, era stata la ragione della sua sagoma particolare, con uno dei quattro angoli stondato a evocare l’entrata. A Genestrerio una condizione analoga ha suggerito di posizionare l’edificio in modo simile, in coerenza con i suoi caratteri formali. In funzione di ciò sono stati progettati gli altri elementi.

La PAL 2, dalla geometria regolare, ospita il settore maschile della ginnastica artistica, la sala delle arti marziali, gli spogliatoi e i relativi servizi igienici. Fra le due palestre un elemento in between raccorda le giaciture dei due volumi contrapposti e ospita gli ingressi e gli elementi di distribuzione. In posizione centrale sorge la torre dell’arrampicata.

Costruttivamente la scelta dei materiali è indirizzata al maggior grado di semplicità possibile, in accordo con le condizioni e i vincoli all’interno dei quali agisce il progetto. La PAL 1 è stata rimontata ripristinando la struttura originale del volume in legno. La PAL 2, parzialmente interrata, è alloggiata su una vasca in calcestruzzo sulla quale si ancora una sequenza di telai in carpenteria lignea che fungono da elementi strutturali e da supporto per l’involucro leggero monostrato. Le pareti degli spogliatoi al piano seminterrato costituiscono la struttura portante del primo piano, adibito al tatami delle arti marziali. Esternamente una parete ventilata in travetti di legno ricopre la superficie della PAL 2 con un ritmo differente rispetto alla facciata dell’ex biblioteca, con l’intenzione di unificare la materialità dei due edifici pur evidenziando il carattere specifico di ognuno.

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