Taglio del nastro tra la folla per il centro polisportivo SportAcademy – Accoglie quattro palestre per ginnastica, arti marziali e arrampicata – Vitta: «Un progetto nato dal basso» – Solcà: «Possibile grazie all’aiuto di tutti»

Può un edificio rappresentare sia un punto di arrivo, sia uno di partenza? Nel caso di quello inaugurato oggi a Genestrerio decisamente sì.

Dopo anni di preparativi il centro polisportivo SportAcademy è infatti ultimato. O, detto utilizzando il simbolo del disegno: la farfalla blu può prendere il volo. Le nuove palestre a disposizione di ginnastica, arti marziali e arrampicata si spera tuttavia che possano essere seguite da altre, perché la regione ha un grande bisogno di spazi sportivi. L’auspicio è quindi che questo progetto possa essere il primo di tanti (alcuni sono già in corso, come quello del rinnovo del Palapenz e quello che porterà alla realizzazione di una palestra tripla a Stabio), che possa ispirarne altri: «Spero che lo spirito che ha accompagnato questo progetto sin dalla sua nascita possa accompagnarci ancora in futuro, altre sfide sportive aspettano il Mendrisiotto, come la piscina regionale per cui speriamo nel sostegno del Cantone», ha sottolineato in tal senso il sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini poco prima del taglio del nastro.

Oggi si è però voluto celebrare soprattutto il traguardo. Un traguardo atteso da molti (tra cui tanti sportivi di tutte le età) e a cui hanno contribuito in tanti. La folla accorsa a Genestrerio ne è stata la prova. «Senza di voi non saremmo mai arrivati a questo punto – ha esordito un raggiante Diego Solcà, presidente della fondazione SportAcademy –, da parte mai non posso che esprimere un grande ringraziamento alle 9 associazioni che hanno dato vita alla Fondazione e al mondo economico e privato che ha donato le sue prestazioni. Parliamo di oltre 200 aiuti e di più di 100 tra società e aziende che hanno contribuito».

A caratterizzare l’intero progetto è infatti la collaborazione. Così come il centro SportAcademy ospiterà atleti di società e discipline sportive diverse, diversi sono stati anche i partner grazie alla cui cooperazione il progetto ha potuto concretizzarsi. Dagli artigiani e professionisti che hanno offerto le loro prestazioni lavorative, ai volontari che si sono occupati di traslochi, allestimenti e molto altro, ai Comuni che hanno fornito contributi economici, alla popolazione che ha preso parte alla raccolta fondi, eccetera. «Questo è un progetto partito dal basso, è un bell’esempio di attori uniti e interdipendenti per un obiettivo comune – ha voluto evidenziate il consigliere di Stato Christian Vitta –, è anche un bell’esempio di collaborazione tra pubblico e privato che va a beneficio di tutta una regione. Il Mendrisiotto si conferma ancora una volta come un territorio vivo e ricco di iniziative».

Il progetto architettonico è firmato dall’architetto Otto Krausbeck, il «suo» centro si compone di quattro palestre, ognuna delle quali ha un nome dedicato al Mendrisiotto: la palestra Laveggio, la palestra Breggia, la palestra Generoso e la palestra San Giorgio. Una di queste ha trovato posto nella ex biblioteca dell’Accademia, spostata – anzi volata come una farfalla – da Mendrisio a Genestrerio grazie all’aiuto dell’Esercito svizzero, altro partner del disegno. L’auspicio, sfruttando per l’ennesima volta l’insetto blu, si inneschi una sorta di effetto farfalla, ha concluso Cavadini: «Che piccole azioni di singoli attori possano portare a grandi risultati per la collettività».

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